mercoledì 16 dicembre 2009

Identità e dialogo, festival delle civiltà del Mediterraneo


Un fitto programma di appuntamenti per sottolineare il ruolo dell’Italia come ponte tra le diverse culture e il ruolo di Roma per il suo antico legame con i popoli del Mediterraneo, testimoniato da pietre e persone, da strade e suggestioni, da suoni e parole.

Identità in dialogo per non cadere nei luoghi comuni, per non banalizzare le differenze, ma per conoscere e conoscersi.

Un’occasione in più per approfondire la conoscenza di usi, costumi e più in generale della cultura delle principali comunità presenti a Roma,una città che ha saputo contagiare popoli e terre, che ha saputo arricchirsi delle differenze per costruire un percorso di rispetto delle identità che ritroviamo ogni giorno tra i “nostri” vicini di casa, i “nostri” colleghi, i “nostri” compagni di scuola.

Vi è una strada per dialogare restando fedeli alle proprie radici? Vi è un modo per seguire un percorso di pace, senza pretendere di imporre le proprie idee?

Queste sono alcune delle domande con cui si vuole contribuire a stimolare un dibattito tra istituzioni, comunità, associazioni, centri culturali e scuole.

Un’occasione di dialogo tra generazioni, per coniugare radici e tradizioni con la capacità dei giovani di immaginare il futuro e di anticiparlo.

Si tratta di una delle sfide culturali, politiche e sociali più complesse de nostri tempi e che coinvolgono l’intera Unione Europea, la quale, fin dal Trattato di

Barcellona del 1995, ha iniziato a scommettere sul Mediterraneo come area non solo di sviluppo economico, ma anche di grandi opportunità strategiche e

culturale.

L’intento è quello di uscire dal tecnicismo burocratico per indirizzare scelte politiche che sappiano dialogare con le identità e le religioni, con le radici plurali di popoli che vogliono vivere al meglio il loro presente e il futuro, senza dimenticare il loro passato.

Martedì 15 dicembre 2009

Ore 10.30 – 12.30

Convegno istituzionale

“Roma e il pluralismo culturale”

Intervengono:

Gianni Alemanno, Sindaco di Roma

Mario Ciampi, Direttore della Fondazione Farefuturo

Andrea Peruzy, Segretario Generale della Fondazione

Italianieuropei

Abdallah Redouane, Segretario Generale della

Grande Moschea di Roma

Riccardo Pacifici, Presidente della

Comunità Ebraica di Roma

Menachem Gantz, Corrispondente del quotidiano

“Yedioth Ahronoth”

Abdel Amer, Comunità Egiziana

Ahmad Hijaz, Comunità Pakistana

Introduce e modera:

On.Federico Rocca, Consigliere del Comune di Roma

Ore 17.00 – 19.00

Convegno “Centri Culturali in dialogo”

Intervengono:

Serena Forni, Staff del Sindaco

Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Roma

Victor Magiar,Assessore alla Cultura dell’UCEI

Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Mario Scialoja,Grande Moschea di Roma

Isabella Camera d’Afflitto, Docente di Lingua e

Letteratura Araba all’Università La Sapienza di Roma e

all’Orientale di Napoli

Sivan Kotler De Benedetti, Docente di Lingua e

Letteratura Ebraica all’Università La Sapienza di Roma

Rappresentanti dei Centri Culturali delle

Ambasciate di Egitto, Emirati Arabi, Giordania, Indonesia,

Israele e Marocco

Introduce e modera:

Ahmad Gianpiero Vincenzo, Presidente A.I.M.I.

Associazione Intellettuali Musulmani Italiani

Ore 20.00 – 21.00

Proiezione del documentario

“Negri de Roma” di Sabrina Varani

Ore 21.30 – 23.30

Spettacolo musicale

Nour Eddine Fatty

accompagnato da Marco Vala Bregua e Luca Cioffi

Mercoledì 16 dicembre 2009

Ore 10.30 – 12.30

Convegno per le scuole

“Siamo tutte seconde generazioni”

Intervengono:

Elisabetta Olivi,Rappresentanza in Italia della

Commissione Europea

Fabio Perugia,Vicepresidente del Benè Berith

Giovani

Grazia Patellaro, Presidente Associazione Ilà

Karima Moual, Giornalista e Presidente Associazione

Genemaghrebina

Ore 17.00 – 19.00

Convegno “Il Dialogo interreligioso”

Intervengono:

Renzo Gattegna, Presidente

UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Abdallah Redouane, Segretario Generale della

Grande Moschea di Roma

Jayendranatha Franco Di Maria, Presidente

dell’Unione Induista Italiana

Maria Angela Falà, Presidente dell’Unione Buddhista

Italiana

Gian Mario Gillio, Direttore della rivista Confronti

ed esponente della Chiesa Valdese

Rappresentanti del Pontificio Consiglio per il Dialogo

Interreligioso

Introduce e modera:

Ahmad Gianpiero Vincenzo, Presidente A.I.M.I.

Associazione Intellettuali Musulmani Italiani

Ore 20.00 – 21.00

Proiezione del documentario

“Sognavo le nuvole colorate” di Mario Balsamo

Ore 21.30 – 23.30

Spettacolo musicale

Con la partecipazione straordinaria di

Miriam Meghnagi

accompagnata da Nicola Puglielli (chitarre)

L’INGRESSO ALLA MANIFESTAZIONE

È GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Per informazioni: Intesa & C.P. S.r.l.

Tel. 06.6832740 – Web www.intesacp.it

Mail cultura@intesacp.it

Ufficio stampa: In Media Res Comunicazione

Tel. 06.86209234 – Mail info@inmediarescomunicazione.it

Auditorium del Museo dell’Ara Pacis,Via di Ripetta 190, Roma

Tel. 060608 – Web www.arapacis.it

giovedì 10 dicembre 2009

CLIMA: IL MEDITERRANEO E' IN GRAVE PERICOLO. APPELLO DI 21 GOVERNI



Il Mediterraneo è in grave pericolo e teme di essere dimenticato dalla conferenza sul clima di Copenaghen: per questo i 21 Paesi delle due sponde hanno deciso di unire le forze per presentarsi a dicembre e chiedere, con un'unica voce, che l'ecosistema più vulnerabile al mondo sia in cima all'agenda del negoziato da cui dipendono le sorti del pianeta.E' stata l'agenzia Onu per l'ambiente (Unep/Map) a convocare gli stati generali delle due sponde, dal 3 al 5 novembre a Marrakech, per discutere insieme degli ultimi allarmanti segnali sulla situazione del bacino destinato a diventare un'area sempre meno ospitale. Secondo quanto hanno dimostrato gli ultimi studi dell'Onu, nel Mediterraneo i cambiamenti climatici vanno pi� in fretta che nel resto del pianeta.La temperatura del Mare Nostrum, spiega l'ultimo rapporto presentato a Marrakech, è aumentata al doppio della velocità rispetto a quella degli oceani. E la previsione è che nei prossimi 90 anni salirà tra i 2,2 e i 5,1 gradi.Per le Nazioni Unite, gli effetti saranno devastanti: scarsità di acqua, estati assolate e fenomeni atmosferici estremi come tempeste, inondazioni e ondate di afa. Oltre che aumento della desertificazione e distruzione della biodiversità, visto che le specie non mobili soccomberanno per il surriscaldamento delle acque profonde.Secondo gli esperti, con le precipitazioni che scenderanno fino al 27% le estati saranno particolarmente pesanti in Italia, versante adriatico, e in Spagna, Grecia e Nord Africa. Mentre nel nord Europa le piogge aumenteranno del 16%.Tra le aree "più vulnerabili", l'Onu annovera il nord Africa adiacente al deserto, i delta maggiori (Nilo, Po e Reno) e le zone costiere particolarmente popolose, come quelle a sud est. I 21 Paesi temono la catastrofe, a breve termine, soprattutto per il crollo del turismo. Il rapporto avverte che entro il 2050, con la temperatura aumentata di un grado soltanto, il turismo nel Mediterraneo diminuirà del 10%.Dunque non basta lanciare insieme l'allarme a Copenaghen, nel frattempo occorre adottare un'agenda per evitare il peggio.Quello che faranno i governi delle due sponde per adesso è concentrarsi sulle misure per mitigare l'impatto dei cambiamenti climatici, ormai inarrestabili qualunque sarà l'impegno di riduzione dei gas serra che Copenaghen riuscirà a strappare alle grandi potenze industriali.Gli Stati del Mediterraneo si sono impegnati da oggi a creare una rete di aree marine protette entro il 2012, tra cui l'area di Capo Caccia-Isola Piana e di Punta Campanella per l'Italia, e le Bocche di Bonifacio in Corsica.E ridaranno slancio a iniziative già avviate, come il progetto per ripulire il Mediterraneo entro il 2020 (Horizon) e quello di creare una rete di pannelli solari nel deserto del Maghreb.

I VANTAGGI FISCALI DI DONARE ALLA FISPMED

I donatori residenti in Italia hanno due modi per donare alla Fispmed usufruendo delle agevolazioni fiscali che la legge italiana mette a disposizione.

1. Donare attraverso il 5 per 1000
Con un piccolo gesto gratuito puoi proteggere il Mediterraneo – Mar Nero. Puoi finanziare progetti per lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà. Nella tua dichiarazione scegli di destinare il tuo 5 per mille alla FISPMED ONLUS, inserisci nello spazio “codice fiscale del beneficiario” il CODICE FISCALE della FISPMED ONLUS 94062080173
Entra nel sito www.donaconunsorriso.org

Cos’è il 5 per mille?
Il «cinque per mille» rappresenta una quota delle tasse (Irpef) pagate dai contribuenti (appunto il 5 per mille) che può essere destinata, in base ad una libera scelta dei contribuenti stessi, a diverse finalità tra cui sostegno del volontariato; finanziamento della ricerca scientifica, universitaria, sanitaria; sostegno di altre attività sociali, comprese quelle sportive. Finora, questa possibilità è stata prevista di anno in anno, e da ultimo (con riferimento alle dichiarazioni dei redditi presentate quest'anno in relazione al periodo d'imposta 2008) è stata prorogata con il dl n. 112/2008.

Come destinare il proprio 5 per mille?
Il contribuente può destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), firmando in uno dei cinque appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione (Modello Unico PF, Modello 730, ovvero apposita scheda allegata al CUD per tutti coloro che sono dispensati dall’obbligo di presentare la dichiarazione).

Inserisci nello spazio “codice fiscale del beneficiario” il CODICE FISCALE della FISPMED ONLUS: 94062080173

È consentita una sola scelta di destinazione?
Oltre alla firma, il contribuente può indicare il codice fiscale del singolo soggetto cui intende destinare direttamente la quota del 5 per mille. I codici fiscali dei soggetti ammessi al beneficio sono consultabili negli elenchi pubblicati.
Per destinare la quota del cinque per mille al comune di residenza è sufficiente apporre la firma nell'apposito riquadro.
Attenzione: la scelta di destinazione del 5 per mille e quella dell'8 per mille (Legge 222/1985) non sono in alcun modo alternative fra loro.


2. Donazioni Online
Puoi donare alla Fispmed direttamente e in sicurezza attraverso il sito di Ammado.
Per donare su Ammado clicca qui

Cos’è Ammado?
Ammado è la Community online globale di persone solidali. Ammado mette in comunicazione organizzazioni nonprofit, aziende socialmente responsabili e persone impegnate che si dedicano al cambiamento positivo a livello globale e locale. La visione di ammado è creare una Community che cambi il nostro mondo.
Come è elaborata la mia donazione? Il Giving Circle e’ gestito dal Royal Bank of Scotland – Bibit Global Payment Services – per processare le sue donazioni. Bibit Global Payment Services è uno dei maggiori provider di servizi di pagamento elettronico. Per ulteriori informazioni, visita http://www.bibit.com.
E’ sicura la mia donazione? La sicurezza è l’aspetto più importante di tutta l’operazione di ammado ed abbiamo selezionato con cura il nostro provider per pagamenti, assicurandoci che i vostri dettagli per le donazioni siano trattati con estrema sicurezza. ammado non trattiene alcune informazioni di pagamento da parte dei donatori o mai ti chiederà di fornire quel tipo di informazioni sul sito ammado. Tutti i dettagli del pagamento riguardo le donazioni vengono mantenute ed elaborate da Bibit Global Payment Services.


Più Doni meno Versi!
Con il decreto legge n. 35/2005 sono state varate nuove agevolazioni fiscali per chi vuole essere solidale con le ONLUS, le organizzazione non lucrative di utilità sociale.

La nuova legge (80/05) a proposito della deducibilità delle donazioni delle persone fisiche (privati cittadini) e delle aziende (soggetti Ires) dispone:
Art. 14 “Le liberalità in denaro (…) erogate da persone fisiche o da enti soggetti all’imposta sul reddito delle società in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale (….) sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del dieci per cento (10%) dello stesso, e comunque con un massimo di 70.000 euro annui”.

In alternativa al citato articolo, per le persone fisiche, rimangono valide le disposizioni previste dall’art. 15, comma 1 lettera i-bis del D.p.r. 917/86, secondo cui le persone fisiche possono detrarre dall’imposta lorda il 19% dell’importo donato, a favore delle Onlus fino a un massimo di 2.065,83 euro.
Per donazioni di importo maggiore, la detrazione sarà comunque calcolata sulla cifra massima di 2.065,83 euro (Ndr. la detrazione potrà quindi raggiungere un massimo di 392,51 euro e cioè il 19% di 2.065,83 €).

Dopo la conversione in legge, avvenuta in maggio, del D.L. 14 Marzo 2005, cha ha portato a divenire legge definitiva la normativa " Più dai meno versi", è arrivata la presa di posizione ufficiale dell'Agenzia delle Entrate, cha ha emanato la circolare n. 39/E del 19 Agosto 2005 sulla normativa citata.

La circolare precisa il meccanismo della deduzione, che consiste nel dedurre dal reddito imponibile una cifra pari a quella erogata, a condizione che tale cifra sia inferiore o al massimo pari al 10% del reddito complessivo del soggetto erogante, e comunque non superiore ad un massimo di 70.000 Euro.

Qui di seguito riportiamo le tabelle esplicative del risparmio ottenibile effettuando delle donazioni a favore della FISPMED ONLUS

Persone fisiche
Reddito Erogazione max Risparmio Aliquota Marginale
20.000 2.000 460 23%
30.000 3.000 990 33%
40.000 4.000 1.560 39%
50.000 5.000 1.950 39%
60.000 6.000 2.340 39%
70.000 7.000 2.730 39%
80.000 8.000 3.120 39%
90.000 9.000 3.510 39%
100.000 10.000 3.900 39%
110.000 11.000 4.730 43%
120.000 12.000 5.160 43%
130.000 13.000 5.590 43%
140.000 14.000 6.020 43%
300.000 30.000 12.900 43%


Persone Giuridiche
Reddito Erogazione max Risparmio
20.000 2.000 660
30.000 3.000 990
40.000 4.000 1.320
50.000 5.000 1.650
60.000 6.000 1.980
70.000 7.000 2.310
80.000 8.000 2.640
90.000 9.000 2.970
100.000 10.000 3.300
200.000 20.000 6.600
500.000 50.000 16.500
700.000 70.000 23.100
1.000.000 70.000 23.100

mercoledì 9 dicembre 2009

SCOPERTA NEL MEDITERRANEO UNA CITTA' SOMMERSA


I resti di una città romana sono stati ritrovati nelle acque libiche, lungo la costa orientale della Cirenaica. Il ritrovamento, identificabile tra le città di Derna e Bomba, è stata effettuato da un equipe di tecnici e archeologici italiani della Regione Sicilia e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati dal sovrintendente Sebastiano Tusa, durante gli studi del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia), che va avanti da alcuni anni e che ha già portato ad alcune importanti scoperte come la nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal.
Gli archeologi italiani avevano già individuato alcuni resti di strutture murarie sepolte tra le dune sabbiose delle spiagge di Capo di Ras Etteen. Edifici, strade, tombe ed alcune per la macerazione di molluschi tipici delle coste del mar Mediterraneo, dai quali si otteneva la porpora, un pigmento pregiato che nel mondo classico simbolo di lusso e legato al potere civile e religioso, riservata ad imperatori, senatori e sacerdoti.
Si suppone che la città, il cui nome non è ancora stato accertato, subì gli effetti catastrofici di uno tsunami causato da uno dei più forti terremoti del mondo antico che colpì il 21 luglio del 365 d.C. l'intero Mediterraneo, devastando o sommergendo grandi città del mondo antico. Molte delle vasche, infatti, risultano ancora chiuse in attesa della macerazione dei molluschi e molte mura risultano spostate di qualche metro dalla loro posizione originaria.
La città doveva essere un punto strategico, una tappa necessaria per le rotte di navigazioni costiere, ma anche per quelle che collegavano la Greta con l’Africa.
Quello che colpisce è l’impianto urbanistico perfettamente regolamentato con grandi edifici a pianta rettangolare collegati tra loro da strade distribuite secondo criteri rigorosi.

giovedì 3 dicembre 2009

MEDADRION Il ruolo delle università e della ricerca nell’integrazione adriatico-ionica e mediterranea


N. 001

L’UNIVERSITÀ DI TERAMO PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA COOPERAZIONE ADRIATICO-IONICA E MEDITERRANEA (1)

Teramo, 3 dicembre 2009 – Nel quadro della Presidenza italiana dell’Iniziativa Adriatico Ionica, iniziata nel giugno 2009, l’Università degli Studi di Teramo ospiterà domani, venerdì 4 e sabato 5 dicembre una Conferenza internazionale, con lo scopo di rilanciare la cooperazione interuniversitaria nell’area adriatico-ionica, integrandola nella dimensione mediterranea.

La conferenza, dal titolo MEDADRION Il ruolo delle università e della ricerca nell’integrazione adriatico-ionica e mediterranea ha l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per tutta la comunità scientifica dell’area.

All’incontro – coordinato da Gianluca Sadun Bordoni, della Facoltà di Giurisprudenza – parteciperanno le principali reti universitarie euro-mediterranee, che hanno deciso di avviare la ricerca di un percorso comune, per definire forme di cooperazione integrata.

Alla conferenza, che si aprirà nella Sala delle lauree della Facoltà di Giurisprudenza, venerdì 4 dicembre, alle ore 15.30, parteciperanno Rita Tranquilli Leali, rettore dell’Università di Teramo; Guglielmo Ardizzone, inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri per le Iniziative e le Organizzazioni Regionali nel Sud Est Europa; Alberto Bertoni, consigliere della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri; Paolo Tancredi, senatore abruzzese; Floriana Cursi, preside della Facoltà di Giurisprudenza; Maurizio Brucchi, sindaco di Teramo; Valter Catarra, presidente della Provincia di Teramo; Alfredo Castiglione, vice presidente della Regione Abruzzo; Davide Calcedonio Di Giacinto, presidente dell’Arco Adriatico Ionico. (SEGUE)

REDAZIONE UFFICIO STAMPA


N. 002

L’UNIVERSITÀ DI TERAMO PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA COOPERAZIONE ADRIATICO-IONICA E MEDITERRANEA (2)

Teramo, 3 dicembre 2009 – I lavori della conferenza MEDADRION Il ruolo delle università e della ricerca nell’integrazione adriatico-ionica e mediterranea inizieranno alle ore 16.00 di venerdì 4 con una sessione dal titolo Le Università Adriatico-Ioniche e il Mediterraneo. Dopo l’introduzione di Gianluca Sadun Bordoni, interverranno Marco Pacetti, rettore dell’Università Politecnica delle Marche e presidente di Uniadrion; Joseph Mifsud, presidente della Emuni University in Slovenia; Franco Rizzi, segretario generale dell’Unione delle Università del Mediterraneo; Rado Bohinc, rettore dell’Università slovena di Koper e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università di Alpe Adria; Besnik Mustafay, ex ministro degli Esteri in Albania; Predrag Miranovic, rettore dell’Università del Montenegro; Carmelo Pasimeni, prorettore dell’Università del Salento; Luca Pes, direttore della School of Humanities and Social Sciences della Venice International University; Lorenza Rega, responsabile della Central European Initiative-University Network; Pietro-Giorgio Tiscar, dell’Università di Teramo.

Sabato 5 dicembre, alle ore 10.00, si terrà una tavola rotonda su L’area adriatico-ionica e l’Unione per il Mediterraneo. Parteciperanno Roberto Aliboni, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali; Michael Frendo, presidente della Commissione Esteri di Malta; Pietro Masci, direttore dell’Office for European Investment Bank-Mediterranean and Balkans; Alexander Moll, consigliere del vice ministro allo Sviluppo economico; Roberto Russo, presidente della Federazione Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile e la lotta contro la povertà nel Mediterraneo-Mar Nero; Giancarlo Elia Valori, presidente della Centrale Finanziaria Generale SpA; Alexandre Zafiriou, amministratore della Direzione Medio Oriente/Mediterraneo e segretariato generale del Consiglio dell’Unione Europea.

Le conclusioni saranno affidate al vice presidente della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione.

REDAZIONE UFFICIO STAMPA

venerdì 27 novembre 2009

I suoni arabi e il Mediterraneo musicale di Jordi Savall


Oggi, non si può certo dire che ascoltare Jordi Savall sia cosa rara, perché in Italia e a Roma suona ormai tutte le stagioni, e talvolta anche più d’una volta, quasi sempre, però, alla IUC o alla Filarmonica, mai a Santa Cecilia. Perché poi? Questa sera, ad esempio, torna alla Filarmonica con un nuovo programma, dal titolo Pellegrinaggi dell’anima, che riscopre radicati interessi.
Da qualche anno, da quando cioè ha fondato l’etichetta Alia Vox, Savall ha preso ad eseguire, dopo averle scoperte e studiate, musiche sconosciute, molto diverse da quelle che comunemente si ascoltano. Questa tendenza, divenuta col tempo più programmatica, era del resto presente nelle intenzioni di Savall, già quando diede a uno dei suoi ensemble - uno dei tanti da lui fondati, oltre la «Reial Capella de Cataluna» e «Le Concert des Nations» - il nome di Hesperion XXI, lo stesso con cui nell’antichità veniva indicata una vasta area mediterranea, Hesperia appunto, che andava dalla Spagna, all’Italia alla Francia meridionale. Quell’area mediterranea cui Savall si è mostrato sempre particolarmente interessato, col tempo s’è allargata ad altri paesi e civiltà che si affacciano sul «mare nostrum», come quelle africane e mediorientali. Per farcene conoscere suoni ed atmosfere, ma anche poesia e tradizioni letterarie, Savall ha reclutato nel suo ensemble musicisti di diversa cultura e provenienza: Driss El Maloumi, che suona l’oud ( antico strumento a corde di origine persiana, considerano strumento principe della tradizione musicale araba), Dimitri Psonis con moresca (chitarra di origine araba) e santur (strumento a corde percosse della musica persiana), e Pedro Estevan, percussioni, oltre all’immancabile compagna di una vita Montserrat Figueras (canto) e a Savall medesimo che prende in carico in prima persona viella, lira e rebab (antico strumento a corde che si suona con l’arco, in uso presso i popoli musulmani). Il programma del concerto di questa sera alla Filarmonica consente di compiere un viaggio fra le sonorità mediterranee, attraverso musiche, danze e canti cristiani, sefarditi, ottomani e arabo-andalusi. Savall ha deciso di introdurre l’affascinante incontro di civiltà e arte rappresentato dal concerto serale, con un incontro in mattinata, ore 11, nella Sala Casella (via Flaminia 118. Ingresso gratuito) con il pubblico. Teatro Olimpico. Ore 21.

martedì 24 novembre 2009

Ad Avellino il festival della poesia dei paesi del Mediterraneo


Dopo il successo della IV giornata del Festival della Poesia dei Paesi del Mediterraneo dedicata alla poesia in difesa del Formicoso, il Festival approda ad Avellino il 28 novembre, con la presentazione di un’opera che rappresenta un unicum nella storia della cultura irpina, ovvero la presentazione del primo volume della “Storia della Poesia irpina (dal primo Novecento ad oggi)” – Elio Sellino editore – di Paolo Saggese, Introduzione di Giuseppe Iuliano.
Si tratta di un’opera in dieci volumi così strutturata e che dovrebbe essere completata nel 2017: i primi due volumi saranno dedicati alla storia della poesia del Novecento, i successivi due all’Antologia della Poesia del Novecento, il quinto e sesto alla Poesia dell’Ottocento con antologia, il settimo, l’ottavo e il nono, alla poesia dal Duecento al Settecento con antologia, il decimo sarà un volume di integrazione e appendice con autori “dimenticati” nei precedenti volumi. Ecco il programma della presentazione: 28 novembre, ore 9.30 Biblioteca provinciale di Avellino - Sala Penta Presentazione del volume Storia della Poesia irpina (dal primo Novecento ad oggi), vol. I, di Paolo Saggese, Elio Sellino editore. Intervengono Raffaele Della Fera, Primo Dirigente Settore Cultura della Provincia Giuseppe Del Mastro, Assessore alla Cultura Luciano Trapanese, giornalista Giuseppe Iuliano, CDPS Ugo Piscopo, Poeta e scrittore Generoso Picone, Scrittore e giornalista.
Modera: Antonella Russoniello
Saranno presenti l’autore e l’Editore Elio Sellino
Il primo volume è così organizzato: Il primo Capitolo è dedicato alla “Damnatio memoriae” della poesia del Sud e alla sua specificità nella storia nazionale, il secondo capitolo ai “Lineamenti di storia della poesia irpina”, con le linee della tradizione, del futurismo e della poesia antifascista del primo Novecento, della linea meridionalista, dei dialetti, religiosa, sperimentale, lirica, e dell’ultima generazione, il terzo capitolo con una riflessione sull’evoluzione culturale in Irpinia negli anni Settanta, il Quarto capitolo sui ritratti di: Ludovico Acernese, Antonino Melchionna, Guido Dorso, Vittore Innamorato, Mario M. Forino,Osvaldo Sanini, Ferdinando Cianciulli, Francesco Saverio Addonizio, Nicola Vella, Giuseppe Antonello Leone, Pasquale Stiso, Antonio La Penna, Pasquale Martiniello, Amerigo Salvatore Caputo, Giuseppe Saggese, Giuseppe Tedeschi Giuseppe Pisano, Nicola Arminio, Giuseppe Iuliano, Antonio D’Urso, Vincenzo D’Alessio, Michele Ferrante, Franca Molinaro, Salvatore Floro Di Zenzo, Alfredo Bonazzi, Giuseppe D’Errico, Pietro Pelosi, Alfonso Nannariello,Anna Maria Galasso, Giuseppina Luongo Bartolini, Ugo Piscopo, Carlo Muscetta, Maria Miceli, Gianni Raviele, Aurelio Benevento, Ottaviano De Biase, Nicola Prebenna, Alfonso Attilio Faia, Nunziatina Policino, Annamaria Gargano, Alessandro Di Napoli, Raffaele Della Fera, Oriana Costanzi, Luisa Martiniello, Agostino Astrominica, Salvatore Salvatore, Fernando Antinello, Gaetano Calabrese, Franco Arminio, Claudia Iandolo, Maria Luisa Ripa, Antonietta Gnerre, Emilia Dente, Monia Gaita, Vera Mocella, Rossella Luongo, Maddalena Verderosa, Paolo Battista e Antonio D’Alessio.

lunedì 23 novembre 2009

Nues Fumetti e cartoni nel Mediterraneo secondo festival internazionale Cagliari


A Cagliari dal 26 al 30 novembre la seconda edizione di Nues,
il festival dedicato a fumetti e ai cartoni del Mediterraneo.

Cinque giorni all’insegna delle “nuvole parlanti”: da giovedì 26 a lunedì 30 novembre, Cagliari ospita la seconda edizione di “Nues“, il festival dedicato ai fumetti e ai cartoni del Mediterraneo. In programma mostre, convegni, proiezioni e seminari che troveranno casa in due diversi spazi del quartiere Marina, nel cuore della città vecchia, l’ex Liceo Artistico e l’Hostel Marina, con “incursioni” anche al Caffè Savoia.

Ideato da Bepi Vigna, uno dei “papà” di Nathan Never (il fortunato eroe della casa editrice Bonelli), il festival mette in campo una proposta ambiziosa: affidarsi a strisce e cartoons per conoscere altre culture. Così, dopo aver approfondito nella sua prima edizione (l’anno scorso a Nuoro) la produzione fumettistica greca, “Nues” stavolta risale l’Adriatico e guarda al vivace panorama dell’ex Iugoslavia.

Quartiere Marina: Hostel Marina, piazza San Sepolcro


Nues Cagliari 2009

Ex Liceo Artistico, piazzetta Dettori
Locali Caffè Savoia, via Savoia

www.nues.it

INFO:
cell. 327 78 988 05 – E-mail: infonues@gmail.com

giovedì 19 novembre 2009

L'UNIONE PER IL MEDITERRANEO CREA UNA FONDAZIONE PER RAFFORZARE IL RUOLO DELLA DONNA


RABAT - Una fondazione delle donne del Mediterraneo sarà annunciata oggi al termine di una conferenza ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo (Upm) che si chiude oggi a Marrakech.

La fondazione sara un luogo di incontri di iniziative e di scambio di esperienze - afferma un comunicato diffuso oggi dall'Upm - il ruolo delle donne nelle societa del Mediterraneo registra dei progressi ma a ritmi diversi tra nord e sud, la fondazione avra il compito di di creare una rete per coordinare energie e mezzi.

Una quarantina di Paesi membri dell'Upm hanno partecipato alla conferenza di Marrakesh copresieduta oltre che dal Marocco, da Francia, Egitto e Svezia.

Le tre basi territoriali saranno a Parigi, Marrakesh e Byblos (Libano), ma qualsiasi paese o citta possono creare antenne. La Banca Mondiale mettera a disposizione un contributo per lanciare la fondazione. I finanziamenti, sia pubblici che privati, sono unicamente volontari. (ANSAmed).


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martedì 17 novembre 2009

Ecco la nuova piramide alimentare: mangiare meglio nel rispetto delle tradizioni



Quella standard con le figurine dei cibi la conosciamo bene, anche se di tanto in tanto è stata modificata per diventare, ad esempio, più «regionale» e includere alimenti tipici di alcune zone d'Italia. Oggi ne viene proposta una tutta diversa, senza disegni, ma con indicazioni assai pratiche. «La nuova piramide alimentare si basa sui principi fondamentali della dieta mediterranea ma non indica i consumi, bensì educa a comporre i pasti nel modo giusto», così la definisce Carlo Cannella, presidente dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.

PIRAMIDE – La nuova piramide è stata presentata di recente a Parma a conclusione della III Conferenza Internazionale del Centro Interuniversitario Internazionale di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee (CIISCAM) e rivolta a tutta la popolazione adulta, dai 18 ai 65 anni. Alla base, a sorpresa, non ci sono figurine di cereali, insalata o frutta ma poche parolette, insolite se si hanno in mente le piramidi alimentari classiche: attività fisica, convivialità, stagionalità, prodotti locali. «Queste parole, che esortano a uno stile di vita salutare oltre che a un'alimentazione sana, indicano che lo scopo della nostra piramide è soprattutto educativo: vogliamo far capire agli italiani che devono muoversi, vivere con piacere il cibo, scegliere alimenti di stagione che provengono dalla zona dove si abita», spiega Cannella. Queste, insomma, sono le regole che dobbiamo tener presenti ancor prima di sederci a tavola. Poi, l'altro caposaldo alla base della piramide: «Bere acqua, tanta acqua. Evitando le bevande zuccherate», dice Cannella. Quindi si sale, passando ai cibi veri e propri: al primo livello ci sono cereali (preferibilmente integrali), frutta e verdura che devono entrare a far parte di tutti i pasti della settimana. Questi possiamo, anzi dobbiamo consumarli ogni volta che ci sediamo a tavola; salendo ancora, si trovano gli alimenti che vanno introdotti ogni giorno ma non necessariamente in tutti i pasti, ovvero il latte e i latticini, l'olio d'oliva, la frutta a guscio e le spezie per insaporire i cibi, utilissime per ridurre il sale.

PROGETTO PER L’ENERGIA SOLARE NEI VILLAGGI DEL MEDITERRANEO E DEL MAR NERO



“Il Paesaggio del Mediterraneo e del Mar Nero sono in pericolo.

Aiutaci a difenderlo!”

Sempre più spesso assistiamo a fenomeni che danneggiano irreparabilmente il Paesaggio del Mediterraneo Mar Nero: indifferenza, incuria, degrado, speculazione edilizia, progettazione insostenibile del territorio. Eppure il Paesaggio è un bene comune che appartiene a tutti, una risorsa scarsa che va preservata per le future generazioni, rappresentata la memoria della nostra storia, dell'ingegno e della cura dei nostri antenati. Per questo la FISPMED, coerentemente con la sua mission e la sua storia, ha chiesto ai suoi 225 partner soci di segnalarci progetti concreti nell'ambito della campagna internazionale "La Terra e il Mare lungo le vecchie rotte del Mediterraneo e del Mar Nero", che si prefigge l'obiettivo di salvare e tutelare il nostro territorio comune.

Ogni anno il 21 marzo, con l'inizio della primavera, una commissione di qualificati esperti internazionali deciderà a quali progetti destinare i proventi del "fondo progetti sostenibili" raccolti nell'ambito della internazionale "La Terra e il Mare lungo le vecchie rotte del Mediterraneo e del Mar Nero".

Il Mediterraneo Mar Nero, rappresenta il bacino più esteso d'Europa ed è l'elemento che accomuna i popoli dei paesi lambiti dalle sue acque, il benessere dei quali dipende dallo stato del suo ambiente. Nonostante gli sforzi internazionali compiuti negli ultimi trent'anni per la sua tutela, questo ecosistema, unico nel suo genere, resta fragile e continua a degradarsi con l'aumentare delle pressioni esercitate sull'ambiente.

È evidente che, se si vuole tutelare la salute degli abitanti della regione e il loro sviluppo economico e sociale, non si può rimanere a guardare.
Dobbiamo agire subito per proteggerle e conservare gli ambienti dove vivono ... prima che sia troppo tardi.
Per proteggere animali, ambienti e promuovere uno sviluppo sostenibile.
Perchè il benessere dell'uomo è strettamente legato alla salute degli ambienti.


PROGRAMMA FISPMED 2009-2010

Per il 2009 e il 2010 abbiamo deciso di sostenere i seguenti progetti.
Nelle zone del Mediterraneo Mar Nero dove opera il network Fispmed vi sono dei villaggi rurali privi di energia elettrica. Ti chiediamo una Tua donazione per aiutarci a raccogliere fondi per regalare a questi villaggi:

1. Un Kit di illuminazione per due aule, ammontare da raccogliere per ogni Kit: 1.794,00 USD
2. Un kit per la istallazione di una pompa solare, ammontare da raccogliere per ogni pompa: 4.485,00 USD;
3. Un Kit fotovoltaico per una scuola rurale, ammontare da raccogliere per ogni kit: 5.232,00 USD;
4. Un kit completo per “villaggio-scuola sostenibile”, ammontare da raccogliere per ogni villaggio: 52.317,00 USD


Segue una descrizione dettagliata dei singoli progetti:


1. KIT ILLUMINAZIONE PER 2 AULE

Puoi "illuminare" due aule di questa scuola donando un kit fotovoltaico (costo indicativo €1200) così composto:

• due moduli fotovoltaici da 70 W
• una batteria ermetica da 200 Ah
• 12 lampade fluorescenti a basso consumo 11 W
• 1 regolatore di carica di batteria
• cavi elettrici ed interruttori


2. POMPA SOLARE

L'acqua nei villaggi è tirata a mano con l’aiuto di contenitori di plastica e di funi. Questi poi vengono caricati sui dorsi dei muli o trasportati a mano.
Questo kit è composto da una Pompa Solare in acciaio inossidabile, fornita del controller e del dispositivo di protezione utile in caso di mancanza d'acqua per la protezione della pompa, di 2/4 pannelli fotovoltaici da 75 Watt in silicio monocristallino, a seconda della profondità del pozzo e della portata d’acqua richiesta.
La pompa solare può essere alimentata direttamente dai pannelli solari fotovoltaici, senza l'interposizione di batterie e di inverter. Le pompe si alimentano esclusivamente con la luce del sole consentendo quindi una grande affidabilità impiantistica ed un rendimento elevato.
Il costo di questo kit è dipendente dal numero dei moduli richiesti e può variare da 3000 a 4000 euro.


3. KIT FOTOVOLTAICO PER UNA SCUOLA RURALE

Il Kit di elettrificazione fornisce elettricità ad una scuola rurale e all’abitazione dell’insegnante. E’ semplice da montare e può essere gestito dal maestro. Un accumulatore fornisce l’ illuminazione serale a tre ambienti. Un inverter trasforma la tensione continua 12 V dei moduli, in tensione alternata di rete a 220 V.
Si può così alimentare anche una radio
ed un sistema audiovisivo per la scuola.
Il KIT è composto da:
• 6 moduli fotovoltaici 70 Wp
• 1 regolatore di carica batterie
• 2 batterie 12V - 200Ah
• 1 inverter 400W – 220 V c.a.
• 5 lampade fluorescenti 11 W
• Il sistema è dimensionato per alimentare:
• 5 lampade 11 W per 5 ore
• 1 radio registratore per 3 ore
• 1 televisore a colori 18” per 3 ore
• 1 videoregistratore per 3 ore
• 1 radio trasmittente (extra KIT) per 1 ora

I moduli fotovoltaici sono garantiti 25 anni.
Non hanno bisogno di tecnici specializzati per il montaggio.
Il sistema è di facile manutenzione.
Il costo del KIT è di circa € 3.500.


4. PROGETTO DIMOSTRATIVO DI UN “VILLAGGIO-SCUOLA SOSTENIBILE”

Il villaggio-scuola avrà a disposizione dall’autorità locale terreni agricoli per le coltivazioni e gli
allevamenti, curati dagli stessi studenti residenti, necessari ad assicurare la loro autosufficienza
alimentare.
Grazie alle donazioni delle scuole italiane, il villaggio-scuola sarà dotato di impianti fotovoltaici,
accumulatori elettrici ed inverter, per l’autoproduzione da fonte solare di tutta l’energia elettrica
necessaria per usi diurni e serali: alimentazione di pompe idrauliche sommerse; mulini per la
macinazione del cereali, potabilizzatori, utensili da lavoro, lampade, radio, Tv, PC e frigo per
medicine.
Gli impianti ed il costo indicativo dei materiali necessari alla realizzazione di un villaggio sono:


Impianto fotovoltaico da 2 KWp, batterie, inverter
16.000 €
Stazione di pompaggio idraulico solare (400 Wp) 4.000 €
Impianto sterilizzazione acqua a luce ultravioletta 1.500 €
Mulino fotovoltaico per la macinazione di cereali 2.000 €
PC, TV, radio, frigorifero, lampade 4.000 €
Cavi elettrici, tubazioni, materiali di assemblaggio 2.500 €
Trasporto 5.000 €
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Totale costo del progetto 35.000 €.

lunedì 16 novembre 2009

L'ACQUA NEL MONDO CHE CAMBIA



Il terzo rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo e la gestione delle risorse idriche nel mondo.

Il 16 Marzo scorso a Istanbul, nell'ambito del quinto Forum Mondiale sull'Acqua, è stato presentato il terzo rapporto dell'UNESCO sulla situazione delle risorse idriche nel mondo. Nel testo si evidenzia come azioni urgenti siano necessarie per evitare il verificarsi di una crisi globale sul versante acqua.
Il rapporto dell'UNESCO offre una panoramica sulla situazione delle risorse idriche nel mondo, e per la prima volta mostra come i cambiamenti della domanda e dell'offerta di acqua siano influenzati, ed influenzino, altre dinamiche globali.
I media di oggi non risparmiano parole sulle crisi mondiali in atto: clima, energia, risorse alimentari, finanza. Tutte queste crisi sono collegate fra loro, e a quella dell’acqua, e finché non saranno risolte, continueranno ad alimentare l'insicurezza politica ed il rischio di conflitti a livello locale e globale.
219 - decision making affecting waterL'acqua è essenziale per l'attuazione di uno sviluppo sostenibile, così come per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo per il millennio (Millenium Development Goals).
Nel corso della storia, l'acqua ha sempre giocato un ruolo chiave nello sviluppo economico e sociale, e ogni investimento in acqua è sempre stato ripagato da un aumento dei mezzi di sopravvivenza e da una riduzione dei rischi per la salute.
Oltre ad alleviare la povertà, l'acqua contribuisce ad aumentare le risorse alimentari, ad alleviare i danni del cambiamento climatico ed a diminuire il degrado di certe aree del pianeta, favorendo la produttività delle stesse.
I trend sull'accesso domestico alle risorse d'acqua mostrano segnali incoraggianti nelle ultime decadi, con molti nuovi paesi sulla buona strada per il raggiungimento dell'obiettivo per il millennio, ma altri ancora, nell'Africa sub-Sahariana e in molte zone rurali, mostrano risultati negativi nel rifornimento d'acqua e nelle condizioni igieniche.
Il bisogno di soddisfare la richiesta di prodotti agricoli per sfamare una popolazione in continua crescita, continua ad essere il principale settore di utilizzo dell'acqua.
Dopo l'agricoltura, i due settori più idroesigenti nell'utilizzo dell'acqua sono l'industria e l'energia (insieme consumano il 20% del totale).
219-09 - water investment requires a holistic approach – links between pricing, financing and stakeholdersIl recente aumento della produzione di biocarburanti, ed il cambiamento climatico, aggiungono nuove sfide e pressioni per la gestione delle risorse idriche.
La distribuzione ineguale delle risorse idriche, e le modifiche al loro uso ed abuso, sono alla base delle crisi di tutto il mondo. Purtroppo, però, le reti di monitoraggio dell'acqua sono inadeguate per l'attuale gestione, e per prevenire il rischio futuro.
Esistono dati insufficienti per capire e prevedere la quantità e la qualità di risorse idriche attuali e future, ed i protocolli politici per la condivisione di questi dati non sono efficienti.
L’85% della popolazione mondiale risiede nella metà più secca del pianeta, e ancora più di un miliardo di persone hanno accesso soltanto ad una piccola quantità d’acqua.
Molti scienziati che si occupano di clima sono d’accordo sul fatto che il riscaldamento globale sfocerà in un’accelerazione del ciclo idrogeologico, e secondo alcuni studi sull’intensificarsi di piene, alluvioni e siccità, questo processo è già in atto.
Gli ecosistemi mediterranei sono particolarmente sensibili ai cambiamenti delle condizioni climatiche: anche con un aumento della temperatura di soli 2 gradi, la parte meridionale del mediterraneo potrebbe perdere dal 60 all’80% delle specie.
La tundra e le regioni Artiche dovranno fronteggiare la perdita del permafrost ed un potenziale rilascio di metano, che produrrà un surriscaldamento dei poli.
L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) evidenzia che per il 2050, la media annuale di precipitazioni sarà aumentata del 10-40% alle alte latitudini, e subirà invece una diminuzione del 10-30% in alcune regioni più secche alle basse latitudini.
Dagli anni ’70 ad oggi, le aree più secche del pianeta sono più che raddoppiate, passando dal 12 al 30%.
219 - if the vicious cycle of low funding is reversed, the benefits to society will be enormousIn tutto il mondo sono in atto programmi ed attività che volgono direttamente ad una stima, una distribuzione, e alla conservazione delle risorse idriche. Migliorare le politiche sull'acqua significa in primo luogo progettare una gestione più efficiente mediante un'informazione per chi l'acqua la utilizza, per chi ha interessi economici, e per chi prende le decisioni politiche, riguardo alle conseguenze che le azioni prese (o non prese), possono generare.
Implementare una gestione integrata delle risorse d'acqua si sta dimostrando più difficile di quanto si potesse immaginare.
Esempi pratici di soluzioni possono essere:
· Uno sviluppo delle capacità umane ed istituzionali, per prepararsi a nuove sfide future sul versante acqua;
· Una legislazione sulle risorse idriche che includa anche regolamentazioni in altri settori che possono influenzare la gestione dell'acqua;
· Una consultazione fra chi ha responsabilità ed interessi finanziari, riguardo alla pianificazione, implementazione ed alla gestione delle risorse, al fine di costruire fiducia. Una gestione efficace significa trasparenza, lavoro intergovernativo e fra parti con diversi interessi in gioco;
· L'uso di strumenti economici e finanziari per supportare l'affidabilità e la qualità dei servizi forniti;
· Innovazione e ricerca per lo sviluppo di appropriate soluzioni realistiche e sostenibili;
· Il pagamento dei servizi ambientali che funga da incentivo per migliorare gli sforzi sulla gestione dell'acqua e per supportare la sicurezza di acqua ed ecosistemi;
· La creazione, da parte di chi prende le decisioni politiche, di un clima favorevole agli investimenti.
Il rapporto Global Corruption Report 2008: Corruption in the water sector ha evidenziato come la corruzione nel settore dell'acqua possa far levitare l'ammontare degli investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi del millennio per acqua e sanità di almeno 50 miliardi di dollari.
La corruzione si attua dalla falsificazione della lettura dei contatori, alla selezione di siti fasulli per la creazione di pozzi e punti di irrigazione; dalla collusione ai favoritismi nelle politiche pubbliche e nell'assegnazione delle cariche.
219-1Secondo il rapporto in questione, in alcuni stati dove la corruzione è diffusa, oltre ad una riduzione nell'accesso all'acqua, scompare oltre il 30% del budget per gli investimenti, tanto che per molta povera gente, pagare bustarelle rimane l'unico modo sicuro per avere accesso all'acqua.
Come ulteriore conseguenza, si verifica un deperimento degli ecosistemi e delle risorse d'acqua disponibili, che diventano sempre più inquinate a causa di un eccessivo sfruttamento. Anche il rischio di inondazioni diventa più elevato.
La trasparenza ed i processi di partecipazione possono rivelarsi efficaci per contrastare la corruzione e per garantire una corretta gestione delle risorse. La responsabilità di favorire queste condizioni ricade unicamente sui governi locali e nazionali, mentre l'assistenza e gli interventi intergovernativi, da soli, non sono sufficienti.
Le sfide sono importanti, ma è indiscutibile che questa gestione insostenibile, e l'accesso ineguale alle risorse idriche, non possono continuare: i rischi del non agire sarebbero troppo grandi.
Potremmo anche non avere tutte le informazioni necessarie ad un'azione il più efficace possibile, ma sappiamo abbastanza per iniziare a prendere decisioni significative.

Testo di questo numero a cura di Alessandro Bianchi

venerdì 13 novembre 2009

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mercoledì 11 novembre 2009

martedì 10 novembre 2009

Cagliari. Nues, fumetti e cartoni del Mediterraneo in festival




“Nuvole” molto speciali all’orizzonte di Cagliari. Sono quelle, cariche di immagini, storie e personaggi, di Nues, il festival dedicato ai fumetti e cartoni del Mediterraneo diretto da Bepi Vigna, uno dei “papà” di Nathan Never, il fortunato eroe della editrice Bonelli. L'organizzazione è a cura del Centro Internazionale del Fumetto - associazione culturale Hybris, con il contributo dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Sport e Spettacolo della Regione Autonoma della Sardegna.

Dopo aver dedicato la sua attenzione, l'anno scorso, ai fumettisti greci, per questa seconda edizione, in programma dal 26 al 30 novembre, Nues volge lo sguardo agli autori della ex Jugoslavia. A Cagliari arriveranno il cartoonist serbo Aleksandar Zograf, pubblicato in tutto il mondo (e diventato famoso in Italia per “Lettere dalla Serbia”, cronaca quotidiana a fumetti dei bombardamenti della NATO nel 1999), l’autrice (nonché sua moglie) Gordana Basta, e Katerina Mirovic, direttrice dell’importante rivista di comics slovena “Stripburger”.

Nues approfondirà anche l’intenso rapporto tra cinema e fumetto: lo farà con la mostra delle tavole originali del grande Walter Molino del fumetto “Luciano Serra Pilota” (tratto dall’omonimo film del 1938, interpretato da Amedeo Nazzari), e con la proiezione di “La Rosa di Bagdad” di Anton Gino Domeneghini, primo lungometraggio europeo di animazione. A testimoniare l’avventurosa realizzazione del film, avvenuta sotto i bombardamenti alla fine della seconda guerra mondiale, arriverà l’altro ospite d’eccezione di Nues: il leggendario disegnatore italo-belga Dino Attanasio.

Ma il festival propone anche un omaggio a uno dei personaggi più famosi e amati nella storia dei comics, Popeye, che quest’anno compie ottant'anni, e gli incontri con Otto Gabos e Romeo Toffanetti.

Un ricco programma di mostre, convegni, proiezioni e seminari, dunque, che sarà presentato alla stampa martedì prossimo - 10 novembre - a Cagliari, nella Sala Conferenze dell’Ufficio di Gabinetto dell’Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, in viale Trieste, 186. All’incontro con i giornalisti, fissato per le 10:30, parteciperanno l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, Maria Lucia Baire, e il direttore artistico di Nues, Bepi Vigna.

venerdì 6 novembre 2009

Voci e sguardi di donne dal Mediterraneo


Il fil rouge femminile della letteratura italiana del mare nostrum

di Cecilia Moretti
Quel crocevia di civiltà che è il Mediterraneo, quel bacino fertile che fa contaminare i popoli fino alla fioritura di una grandiosa cultura intimamente rimescolata e fluida. E una letteratura che si fa racconto di una civiltà unica e composita, coesa e sfaccettata. Di questo ha dato uno spaccato ricco Pierfranco Bruni, scrittore e responsabile del progetto Viaggiatori stranieri nelle comunità etniche in Italia del ministero per i Beni e le attività culturali, inaugurando l’anno sociale 2009-2010 del Soroptimist international d’Italia club 3 di Roma.

E per un’organizzazione che si prefigge come obiettivo il sostegno delle donne di oggi nella realizzazione del loro potenziale individuale e collettivo, Bruni dà alla conferenza un taglio femminile, raccogliendo nella letteratura italiana e mediterranea del Novecento «voci e sguardi di donne». In un Mediterraneo che è «il destino della cultura occidentale», la donna è dimensione centrale, fin dai primordi della storia della cultura, mediterranea soprattutto. E Bruni delinea il tragitto di una «letteratura-viaggio che è la letteratura del ritorno di Ulisse, ma è soprattutto la letteratura del recupero del paese, parola della piazza mediterranea dove più voci hanno amato o perso donne e storie. Voce di attese, di pietra bianca e infiniti ritorni del cuore. Focolare d'inverno e vento che spinge al largo, cercando di raccontare sempre il proprio tempo, misurandosi con la morte».

Racconta di Penelope, Pierfranco Bruni, e di Santippe e Didone. Tre donne i cui contorni sfumano nel mito, ma che costituiscono un archetipo imprescindibile per le donne moderne. Penelope che fa e disfa la sua tela, di mito anche, e aspetta il suo Ulisse dal mare, Santippe che è chiave di lettura fondamentale per capire il ruolo femminile nel contesto magno-greco, Didone che muore per amore sono metafora emblematica di una letteratura che chiede di essere ascoltata anche, e soprattutto, attraverso l’intimità. Sono donne che hanno vissuto a pieno l’amore e lo riflettono nella sua dimensione totalizzante, ponendo al centro il concetto di nostos, quel ritorno atteso nel profondo che provoca la nostalgia che bagna i mari.

E il fil rouge, a volte evidente, a volte sottinteso o nascosto, conduce fino alle donne mediterranee che hanno scritto o scrivono in questi giorni. L’Oriana Fallaci che in Penelope va alla guerra racconta di una donna che è un po' una novella Ulisse e non esita a sfidare convenzioni e ingiustizie di una società maschilista e va alla ricerca di sé, stanca di aspettare da un uomo le coordinate per definirsi e in Un uomo, narrando dell’uomo amato, ribadisce con forza rivoluzionaria la facoltà dell’io narrante donna di raccontarsi intimamente. L’Elsa Morante dell’Isola di Arturo, dove scrive di Arturo Gerace, il ragazzino di Procida che ascolta il mare e i suoi echi di ombre di Ulisse e di condottieri di un passato che non passa e delimita con la nostalgia i confini di un territorio che appartiene alla geografia dell’anima. La Maria Corti che ne L’ora di tutti narra l’incontro tra la cultura del Corano e quella del Vangelo e la Matilde Serao che offre spaccati di vita che sono perno fondamentale per la letteratura italiana.

E, ancora, Grazia Deledda che incarna la scissione, a volte lacerante, tra la dimensione isolana e quella continentale, che del tutto non riescono a compenetrarsi mai e Fernanda Pivano che, alla ricerca di radici, ne La mia kasbah raccoglie storie di donne che si intrecciano e ruotano tutte attorno all’immutabile e prezioso valore della solidarietà femminile. Ma sono solo alcuni dei tanti nomi di donna che si potrebbero fare e che Pierfranco Bruni fa in Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura del Novecento e Voci del Mediterraneo, libri in cui affronta un itinerario letterario, ma anche creativo in senso lato, che si snoda tra lingua, mare, posti, radicamento popolare e dà forma al senso delle identità.

Ne risulta un modello di letteratura che è soprattutto grande contenitore di immagini, simboli e metafore ed è fulcro fondamentale di una cultura che, tra le sue mille sfumature e le sue rive opposte, non può che unire, amalgamando in un tutto ricco e armonico le diversità dei popoli.5 novembre 2009

giovedì 5 novembre 2009

Biodiversità e cambiamento climatico: decisioni intelligenti



Robert Watson, Chief Scientific Advisor al Department for Environment, Food and Rural Affairs (Defra) della Gran Bretagna. In precedenza é stato Chief Scientist and Senior Advisor for Sustainable Development alla Banca mondiale ed ha occupato posti di responsabilità alla Nasa ed alla Casa Bianca

Quando, nel contesto dei cambiamenti climatici, parliamo di biodiversità, é in generale per far riferimento agli effetti devastanti che l'evoluzione del clima avrà sulle specie che fanno parte della trama della vita del nostro pianeta così come la conosciamo. Secondo il Millennium Ecosystem Assessment dell'Ad-hocTechnical Expert Group per il cambiamento climatico e la biodiversità della Convention on Biological Diversity, non passa una settimana senza che un nuovo studio non dimostri gli effetti nocivi del cambiamento climatico sulla biodiversità. Pertanto, è sempre più chiaro che non si tratta che di una parte della storia: nella misura in cui decidiamo dei cambiamenti da fare per adattarci al clima, le conseguenze per la biodiversità si rivelano molto meno semplici di quel che avevamo immaginato.

In effetti, i nostri sforzi di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici potrebbero avere delle incidenze altrettanto positive che negative sulla biodiversità e i servizi eco sistemici. L'equilibrio varierà da specie a specie e da ecosistema ad ecosistema ma dipenderà essenzialmente dall'approccio preciso che sarà preso e dall'applicazione delle strategie. Però, nella maggioranza dei casi, dovrebbe essere possibile ridurre gli effetti negativi e, in realtà, aumentare gli effetti positivi, attenuare gli inconvenienti e le minacce per la biodiversità. Per esempio, le attività di adattamento possono restaurare degli ecosistemi frazionati o danneggiati e contribuire a ristabilire dei processi critici quali la carenza d'acqua o l'impollinazione o per mantenere le funzioni ecosistemiche. Lungi dall'essere una causa persa, se consideriamo l'adattamento in questa prospettiva, si può vedere che è l'occasione di fare il possibile per migliorare la situazione della biodiversità.

La biodiversità non è un semplice spettatore dell'evoluzione del clima, ha anche un ruolo vitale da giocare aiutandoci ad adattarci. Così, gli ecosistemi costieri possono prevenire il rischio di inondazioni causate dalle tempeste e un paesaggio agricolo diversificato può sostenere la produttività in condizioni climatiche che cambiano, al posto di pensare a costruire delle dighe contro il mare e o di pensare a nuove varietà di colture che crescono in condizioni diverse, utilizzando gli ecosistemi naturali come parte di una strategia di adattamento: questo può rivelarsi più redditizio ed offrire reali benefici per l'ambiente, senza parlare dei vantaggi sociali, economici e culturali per le comunità locali. Questa soluzione può anche essere più accessibile per le comunità rurali e povere dei mezzi che fanno riferimento ad infrastrutture pesanti ed all'ingegneria.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che gli ecosistemi dai quali dipendiamo per aiutarci a far fronte all'evoluzione del clima sono essi stessi sottoposti a forte pressione da parte dei cambiamenti climatici. Se noi ne siamo più dipendenti, occorre anche studiare come rafforzare la loro capacità di adattamento perché essi non siano spinti fino a limiti ecologici inaccettabili o anche a soglie pericolose. Per far questo, bisogna sforzarsi di ridurre tutti gli stress ambientali non collegati ai cambiamenti climatici come la perdita e la frammentazione degli habitat, la presenza di specie invasive e l'assenza di insetti impollinatori. Occorrerà anche adottare delle pratiche di conservazione e di utilizzo sostenibile per contribuire a migliorare la resilienza degli ecosistemi.

Questo approccio dell'adattamento non sarà senza rischi né conseguenze, dobbiamo ancora esaminare I suoi rischi, le sue incidenze a lungo termine e l'insieme dei suoi impatti, come facciamo per tutti gli altri Piani di adattamento. Ci saranno anche da fare dei compromessi. Un approccio dell'adattamento basato sugli ecosistemi implica che bisogna gestire gli ecosistemi in vista di fornire certi servizi piuttosto che altri, dando la priorità agli ecosistemi ed alle specie particolarmente importanti su piano ecologico, economico o sociale.

Per poter fronteggiare i cambiamenti climatici e migliorare il nostro ambiente naturale, dovremo non solo comprendere le relazioni tra le diverse specie, gli ecosistemi ed i servizi ma anche, e questo sarà vitale, tener conto del valore della diversità biologica e degli ecosistemi che comportano. I servizi eco sistemici contribuiscono all'economia fornendo dei beni (quali gli alimenti) che possiamo acquistare e vendere, e dei sevizi (come l'acqua pulita) che avrebbero un prezzo se fossero forniti per altre vie. Dato che gli economisti li considerano generalmente come delle esternalità, il loro valore reale è raramente riflesso nelle decisioni da prendere. Però, molti dei metodi sono stati messi a punto per stimare più efficacemente il valore di mercato dei servizi eco sistemici. Ricorrendo a questi metodi, in un quadro quale l'approccio agli ecosistemi che ha messo a punto ed applicato il Department for Environment, Food and Rural Affairs (Defra), sarebbe possibile di comprendere il vero valore del nostro ambiente nelle nostre decisioni e questo farebbe senza dubbio pendere la bilancia in favore della salvaguardia e del miglioramento della biodiversità.

La minaccia che pongono i cambiamenti climatici è grave e colpirà i nostri ecosistemi in maniera complessa e profonda. Ci restano delle scelte da fare per far fronte ai cambiamenti. Se facciamo la scelta giusta, non solo la biodiversità occuperà una posizione centrale nelle nostre decisioni da prendere ma il reale valore dei nostri servizi eco sistemici si rifletterà nelle nostre decisioni. In ogni caso, se sceglieremo la strada giusta per contrastare i cambiamenti climatici, riusciremo a salvaguardare ed anche a migliorare la diversità della vita intorno a noi.

Robert Watson

SCUOLA: PROGETTO COMENIUS ITALIA-TURCHIA



DOMANI AMBASCIATORE TURCO YAKITAL INCONTRERA' STUDENTI
(ANSAmed) - ROMA, 4 NOV - Sviluppare il dialogo tra le
culture attraverso lo sguardo dei giovani e promuovere attività
di cooperazione tra istituti scolastici europei. Con queste
finalità si è conclusa la prima fase del Partenariato
Bilaterale scolastico Comenius Italia-Turchia, che ha visto
coinvolti venti studenti romani del Liceo Scientifico Torricelli
e altrettanti alunni del liceo Kasim Anadolu, di Izmit.
Due gli elementi fondamentali del progetto di cooperazione
messo in atto tra i due istituti dal titolo "Diary of a Guide
in Two Most Ancient Capitals in the World": da un lato,
l'approfondimento dell'aspetto storico-archeologico-artistico,
e, dall'altro, l'apprendimento degli usi e i costumi dei due
Paesi. Domani, l'ambasciatore di Turchia in Italia, Ali Yakital,
incontrerà presso la rappresentanza diplomatica turca gli
alunni di Izmit - ospiti dell'istituto romano dal 1 all'11
novembre - e i loro coetanei romani.
Finalità dei partenariati scolastici Comenius è
incrementare la dimensione europea dei processi educativi
promuovendo attività di cooperazione tra istituti scolastici in
Europa. (ANSAmed).

mercoledì 4 novembre 2009

Il Premio Mediterraneo di Poesia



Tahar Ben Jelloun (Marocco) è il vincitore del Premio Mediterraneo di Poesia 2009, che gli è stato assegnato dalla giuria, composta da Tahar Bekri (Tunisia), Joumana Haddad (Libano), Khaled Hegazzi (Egitto), Chistos G. Lazos (Grecia), Brane Mozetic (Slovenia), Sibila Petlevski (Croazia),Paolo Ruffilli (Italia), Amadou Lamíne Sall (Marocco), Jordi Virallonga (Spagna).
Tahar BenJelloun è prevalso su Jolanda Insana (Italia) e Ataol Behramoğlu(Turchia).

La premiazione si svolgerà venerdì 6 novembre a Casa dei Carraresi, Treviso, alle ore 16, durante una festa della poesia che vedrà raccolti per un reading in onore del vincitore alcuni ospiti internazionali.

La Fondazione Cassamarca, con il patrocinio dell’Istituto Orientale di Napoli, organizza, sotto l’egida della Commissione Europea per i rapporti con gli Stati Mediterranei e dell’Unesco, il PREMIO MEDITERRANEO DI POESIA, da assegnarsi per il complesso dell’opera e della carriera a un poeta di uno dei paesi del bacino del Mediterraneo che abbia testimoniato nel suo lavoro il riferimento vitale a quella “mediterraneità” che accomuna, al di là delle differenze di lingua e di religione, tutti i popoli mediterranei.

Il Premio Mediterraneo di Poesia è sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Premio è esteso a tutti gli stati che si affacciano sulle coste del Mediterraneo: Albania, Algeria, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Slovenia, Spagna, Territori palestinesi, Tunisia e Turchia.

martedì 3 novembre 2009

"Manifesta! Immagini, letture e scritture sui diritti fondamentali dell'Unione europea"



Mercoledì 4 Novembre 2009
dalle ore 10:00 alle ore 12:00

Sala Polivalente della Regione Emilia - Romagna
Viale Aldo Moro, 50
Bologna

I ragazzi che hanno partecipato al progetto "Manifesta! Immagini, letture e scritture sui diritti fondamentali dell'Unione europea", presenteranno i loro lavori realizzati nell'ambito dei laboratori:
un video, delle cartoline e alcune scritture creative.
Al progetto hanno partecipato la Scuola Media "G. Galilei" di Sasso Marconi, l'Istituto Alberghiero "B. Scappi" di Castel S. Pietro Terme e l'IsArt di Bologna.

Il progetto è stato realizzato con la compartecipazione e il contributo dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna e in collaborazione con la Fondazione "Anne Frank" di Amsterdam.

La partecipazione è gratuita, è gradita l'iscrizione all'indirizzo:
progetti@africaemediterraneo.it

“ARTISTI DELL’AREA DEL MEDITERRANEO”. A Sorrento una Mostra Internazionale di Arte Contemporanea



Il 10 Novembre, alle ore 18.00, nel Chiostro di San Francesco a Sorrento, si inaugura la Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea dal titolo “Artisti dell'area del Mediterraneo”.

Il Chiostro di San Francesco nella stratificazione dei vari stili rappresenta un contesto particolarmente idoneo per ospitare il progetto Artistico - Culturale di Enzo Angiuoni. In questa occasione il pubblico è invitato ad una collettiva di Arte Visiva Contemporanea.

La Mostra è l’ultima di una serie di Rassegne che hanno ottenuto un grande successo. Eventi arditi, ricchi di idee e realtà tradotti in materia, in colori. Mostre dove tutta l’anima dell’agire dell’uomo del Mediterraneo è proiettata in immagini, materiali, segni di tempo e di spazio, segni di storia e di sottomissioni. Eventi fortemente voluti da una rosa di artisti affermati, perché bravi, tenaci e motivati, sostenuta dagli enti locali e promossa dalle associazioni Arteuropa Atripalda Avellino, Aura Udine, Semata Taranto. La Mostra itinerante ha avuto inizio nel mese di Aprile a San Michele Salentino (Brindisi) per poi proseguire in Calabria al Parco Archeologico Scolacium di Roccelletta di Borgia (CZ), al Castello di Santa Severina Crotone e poi in Campania alla Reggia di Caserta, Palazzo Mazziotti Caiazzo (Caserta), alla galleria Diana Arte Frattamaggiore (NA), al Castello Ducale di Bisaccia (AV), per raggiungere poi Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, il Salone Abbazia Sesto Reghena (Pordenone), in Puglia al Castello Aragonese di Taranto, e alla città di Ostuni.

La presentazione della Mostra è affidata al Prof. Massimo Pasqualone, docente presso l’università “G. D’Annunzio”di Chieti, presso l’università di Teramo, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose ”S.Pio X di Chieti-Vasto, presso l’Università Petre Andrei di Iasi (Romania).

All’inaugurazione interverranno le autorità Comunali di Sorrento, il Sindaco Dott. Marco Fiorentino e l’Assessore alla Cultura Dott. Rosario Fiorentino, la Presidente della FIDAPA sez. Penisola Sorrentina Anna Imperato, ideatore del progetto artistico – culturale M° Enzo Angiuoni di Avellino, il Critico d’Arte Massimo Pasqualone, il M° Giancarlo Caneva; coordina gli interventi la Presidente dell’Associazione Studio ROSART di Catanzaro, Prof.ssa Rosa Spina.

Rosa Spina dichiara:

La mostra prende il nome di “ARTISTI DELL’AREA DEL MEDITERRANEO” per le influenze culturali e geografiche dei luoghi espositivi, adagiati nel Mar Mediterraneo, che sono stati testimoni di numerosi passaggi di popoli e di diverse culture. La mostra evento itinerante vuole trasmettere il messaggio di grandezza e immensità dell’Arte, il Mar Mediterraneo è stato l’unione dei popoli ed è l’unione degli artisti.

Nel Chiostro di San Francesco esporranno un gruppo di artisti di diversa provenienza sia geografica che stilistica, ma che hanno reso tutti ugualmente, nella propria ricerca, la diversità espressiva una ricchezza da condividere; e allo stesso tempo una testimonianza che l’arte al di sopra di ogni pregiudizio può essere un mezzo di confronto e di dialogo. L’espressione contemporanea dell’arte interagisce tra le testimonianze storiche e in questi locali museali assume una pregnanza straordinaria nel suo significato più profondo.

Artisti:

Claudio Feruglio di Padova; Augusto Ambrosone di Avellino; Enzo Angiuoni di Avellino; Pippo Spina di Cosenza; Letizia Caiazzo di Piano di Sorrento (NA); Giancarlo Caneva di Cividale del Friuli (UD); Roberto Di Giampaolo di Silvi Marina (TE); Rosa Spina di Catanzaro; Maria Teresa Di Nardo di Taranto; Nicola Guarino di Teora (AV); Nadia Lolletti di Sulmona (AQ); Kika Bohr di Milano;Concetta Palmitesta di Chieti; Lucia Basile di Taranto; Antonia Acri di Brindisi; Lucio Alfonsi di Ascoli Piceno; Rita Fasano di Brindisi; Serpic di Udine; Bluer di Padova; Giuseppe Amoroso di Avellino; ALeph di Venezia; Attilio Melato di Padova; Marinka di Bari;Gianluca Anselmo; Maris Marconi; Sossio Capazzo; Rita D’Emilio; Vittoria Amadio; Sofia Albamosova; Michele lo Console

La mostra è accompagnata da un catalogo con cinquanta tavole a colori delle opere, con testi critici, di Massimo Pasqualone, Lucia Basile e Carlo Roberto Sciascia.
L’esposizione è patrocinata dal Comune di Sorrento ed è promossa dalle Associazioni Culturali ArtEUROPA di Avellino, AURA di Udine e FIDAPA penisola sorrentina che hanno come scopo quello di promuovere la cultura nelle forme e discipline più varie in cui esse si manifestano e come finalità di sensibilizzare e valorizzare le energie e potenzialità culturali nel campo dell’arte visiva.

Nella presentazione di Massimo Pasqualone si legge:

“L’arte è uno strumento di conoscenza e ogni artista, l’artista vero, estroietta sulla tela, sul tondo di ceramica, sul sacco di canapa, sulla carta, sul cartone, su di una colonna di cartongesso, insomma dove e come meglio crede, i sentimenti, le emozioni, le ansie, le gioie, le tristezze che si sedimentano nell’anima e che l’ispirazione fa eruttare nell’opera d’arte.

Il catalogo, che io ho l’onore di presentare, è un cammino tra questi sentimenti e l’itineranza delle mostre, per cui mi complimento in modo vivissimo con gli organizzatori, è la dimostrazione che oggi in Italia c’è un fermento straordinario di proposte e di ricerche visive”. […]

Nel testo critico di Lucia Basile, intitolato “L’Arte si mette in mostra” si legge:

“Una rassegna internazionale d’arte contemporanea dal sapore attraversa tutta l’Italia da Nord a Sud. Un vero e proprio museo itinerante ospitato presso prestigiose sedi istituzionali, pinacoteche e saloni di rappresentanza. È così che progetti artistici come questo, di alto spessore culturale, diventano una ghiotta occasione di conoscenza, di arricchimento non solo per gli occhi, ma anche per il cuore che si incrementa delle sensazioni che le opere stesse suscitano”.[…]

Nel testo critico di Calo Alberto Sciascia dal titolo “I nuovi parametri dell’arte”si legge:

[…] In ultimo è nato il (personal computer), postazione di lavoro a disposizione di tutti e ed internet, mezzo mediante il quale tutti possono conoscere cosa succede in ogni parte del mondo e dialogare anche con persone abitanti anche alle antipodi. […] Ma questa rivoluzione riguarda anche i luoghi dell’arte, divenuti spesso virtuali e, quindi, non fisicamente reali; sono stati creati siti web, che propongono mostre di opere […] Tempo e spazio hanno ormai perso la loro fisicità. Il tempo dello spazio crolla di fronte alla velocizzazione delle comunicazioni; lo spazio non possiede più una sua fisionomia temporale.[…]

lunedì 2 novembre 2009

TEATRO:'GIUFA' E IL MARE' IN SCENA A FESTIVAL CATALANO


COSENZA, 2 NOV - Nuova tournee all'estero della
Compagnia Centro R.A.T. e del suo "Giufà e il mare".
"Dopo aver vinto il premio 'Ramoscello d'oro per la
migliore produzione 2009' a Tunisi - è scritto in una nota - lo
spettacolo andrà in scena in Spagna, in particolare a Manresa,
nel cuore della Catalogna, dove dal 5 all'8 novembre si terrà
la dodicesima edizione di 'Fira Mediterrania', festival che
presenta le nuove creazioni artistiche ispirate alle tradizioni
catalane e comuni a tutti i paesi del mediterraneo".
"Il fine principale di Mediterrania - è detto ancora nel
comunicato - è quello di mettere in relazione i programmatori e
gli artisti di tutto il mondo per creare una rete di conoscenze
e collaborazioni tra compagnie catalane, italiane, dell'Africa
del Nord e del Medio oriente".
"Giufà e il marem da Calvino ai racconti popolari arabi"
di Antonello Antonante è uno spettacolo con Maurizio Stammati,
Salvatore Vercellino, musiche di Ambrogio Sparagna.
"Il cantastorie - è spiegato in una nota - gioca con il
percorso narrativo come con gli oggetti e gli elementi
scenografici attraverso un viaggio nel Mediterraneo, dove con
dialetti e lingue diverse, colori e suoni, attori e personaggi,
racconti e aneddoti, miti di un tempo e cose reali, identità e
tradizioni incontra e conosce tante persone sempre diverse tra
loro. Giufà è un tipico esempio di transumanza narrativa: temi
uguali o quasi, si ritrovano, spesso identici nei concetti e a
volte nei nomi, in paesi assai distanti sempre appartenenti a
un'area culturale che affonda le radici in una comune matrice:
il Mediterraneo".
"Nelle oltre 500 repliche fatte ad oggi - riporta ancora la
nota - il gradimento del pubblico è stato sempre molto alto,
per non dire entusiasta. Ovunque le storie di Giufà hanno
affascinato lo spettatore, ed hanno rappresentato un'autentica
scoperta di una tradizione orale che purtroppo sta scomparendo.
Di chiara derivazione araba, è presente in molti racconti
popolari del nord Africa, in Turchia, Croazia, Bulgaria e
Romania, Malta e Albania. Una figura popolare che affonda le
radici nella notte dei tempi, che ci dimostra che tra diverse
razze, lingue e religioni, c'é comunque una matrice comune : la
cultura mediterranea". (ANSAmed).

Patty Cooking Class

venerdì 30 ottobre 2009

CINEMA: IL CORAGGIO DELLA DIVERSITA' AL MEDFILM FESTIVAL



- ROMA - E' il coraggio dei giovani registi, viaggiatori autentici che attraversano la diversita' vissuta come un valore, il filo conduttore della 15/a edizione del Medfilm Festival, a Roma dal 7 al 15 novembre. E fra questi vi e' anche l'autore del Brokeback Mountain israeliano, ''Eyes Wide Open'', girato da Haim Tabakman in semi clandestinita' nel quartiere ortodosso di Gerusalemme Mea Shearim, fra le anteprime della rassegna che quest'anno avra' fra i temi anche l'omofobia. Ma altri focus tematici sono anche il viaggio come ricerca del passato e della propria identita' e la forza delle donne. Fedele al suo obiettivo di promuovere il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo attraverso il cinema, valorizzando la diversita' culturale come fonte di creativita' e di innovazione, quest'edizione del Medfilm vede come opiti d'onore il Marocco e la Francia, con le vetrine 'L'elogio dell'erranza' e 'Le regard des autres'. E sara' lo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun a ricevere il premio Koine' mentre quello alla carriera va alla regista Claire Denis e quello ai nuovi talenti alla attrice marocchina Sanaa Aaloui e all'artista Francesco Cuomo. Il festival - che si snodera' tra l'Auditorium Conciliazione, Palazzo delle Esposizioni, Nuovo Cinema Aquila e Villa Medici - proporra' 132 film tra lungometraggi, corti e documentari, provenienti da 36 Paesi, con 24 anteprime nazionali. ''Dopo Roma saremo ad Istanbul dal 4 al 10 dicembre per la seconda edizione del Festival del Cinema Italiano - ha detto Ginella Vocca, presidente del MedFilm -. Inoltre l'anno prossimo probabilmente il MedFilm fara' parte dei festeggiamenti ufficiali per Istanbul capitale europea della cultura 2010'' Ad aprire la rassegna sara' ''Le Grand Voyage'' del marocchino Ismael Ferroukhi, Leone del futuro a Venezia nel 2004, intenso racconto del viaggio verso la Mecca - in macchina attraverso l'Europa, i Balcani, la Turchia e la Siria - di un anziano immigrato in Francia e del suo difficile confronto con il figlio. Un tema, quello della immigrazione e delle radici, naturalmente presente anche in altri titoli della rassegna. Tra i film in cartellone ci sono ''London River'' di Rachid Bouchareb sugli attentati di Londra nel 2005, ''Good Morning Aman'' di Claudio Noce con Valerio Mastandrea, e nel filo rosso di personaggi femminili forti, ''La journee de la jupe'' con una straordinaria Isabelle Adjani e ''Amours Voiles'' del marocchino Aziz Salmy. Ma in concorso ci sono anche ''Melodrama Habibi'' del libanese Hany Tamba, storia tenera e ironica di un cantante finito nel dimenticatoio, ''Wrong Rosary'' del turco Mahmut Fazil Coskun, su un muezzin che si innamora di un un'infermiera cattolica, ''Andres'' dello spagnolo Roberto Caston, ambientato tra i contadini baschi, e ''Athanasia'' del greco Panov Karkanevatos. Uno spazio particolare e' dedicato agli autori dei Balcani che, reduci dalla guerra, elaborano il loro passato. Fra le novita' l'alleanza con la Fondazione Roberto Rossellini per rilanciare il cinema italiano nel Mediterraneo e una collaborazione con il Parlamento europeo e il Premio Lux. Il festival (sostenuto, fra gli altri, dalla Commissione Europea, il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, quello per lo Sviluppo Economico, degli Affari Esteri, e della Giustizia, Regione Lazio e Comune di Roma) e' rappresentato quest'anno dall'immagine creata dal pittore Francesco Cuomo: ''E' una scimmia, metafora della liberta' dell'essere umano, attraverso la fusione di un'infinita' di razze e colori''. (ANSAmed.)