mercoledì 28 ottobre 2009

COMUNICATO STAMPA Giornata Mondiale dell’Alimentazione


Il 16 ottobre di ogni anno si celebra in oltre 150 Paesi la Giornata mondiale dell'alimentazione, in ricordo della fondazione della Fao avvenuta nel 1945, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della fame e della malnutrizione nel mondo.

‘Conseguire la sicurezza alimentare in tempo di crisi’ è il tema scelto per l’edizione 2009, un argomento che intende evidenziare come la contingenza economico-finanziaria mondiale aggravi il fenomeno della fame nel mondo, sottolineando l’importanza del coinvolgimento e della cooperazione dell’intera comunità internazionale.

Anche la FISPMED ONLUS ha deciso di coinvolgere e sensibilizzare i suoi 225 partner provenienti da 39 Paesi del Mediterraneo Mar Nero in rappresentanza di oltre 2,8 milioni di soci, ponendo l’attenzione in particolare sul valore e sull’importanza che, in questo contesto, il paesaggio ed il patrimonio culturale di tale bacino assumono. Inserito nelle tipologie riconosciute dall’UNESCO come patrimonio unico ed irripetibile di eccellenza nelle sue diverse forme espressive quale testimonianza stratificatasi nel tempo, esso costituisce un forte baluardo a difesa della sicurezza alimentare, tematica con la quale le odierne politiche economiche e culturali devono necessariamente confrontarsi a livello globale e locale per fronteggiare la crisi che investe tutto il mondo.

L’alimentazione infatti rappresenta un terreno d’incontro, di dialogo, di scambio e di sviluppo, determinante per l’importanza culturale ed economica che riveste in ogni singola regione del mondo. Nel percorso storico dell’alimentazione mondiale, il ritorno agli apprezzamenti antichi occupa nuovi spazi, in special modo nelle aree geografiche con più alti contenuti storico-culturali-tradizionali. Secondo le stime della Fao, la produzione agricola dovrebbe raddoppiare per sfamare i 6 Mld di cittadini del mondo, che saliranno a 9 miliardi entro il 2050. Questo dato impone di sviluppare una nuova cultura del cibo, fondata sulla salubrità e la qualità. Garantire la sicurezza alimentare a tutte le popolazioni, infatti, non significa solo fare in modo che vi siano sufficienti approvvigionamenti per tutti, ma anche che il cibo di cui ci nutriamo abbia adeguate proprietà nutrizionali.

In questo contesto, il modello di alimentazione della dieta mediterranea diviene un punto di riferimento importante perché nasce da una tradizione secolare, propria dei Paesi Mediterranei, i quali hanno clima, ambiente geografico e geologico, usi e costumi molto simili. Tale modello, quale parte dell’identità storica e culturale del Mediterraneo e del Mar Nero, non è solo un modo di nutrirsi, ma è espressione di un intero sistema culturale improntato, oltre che alla salubrità, alla qualità degli alimenti e alla loro distintività territoriale, ad una tradizione millenaria che si tramanda di generazione in generazione.

La FISPMED ONLUS sarà quindi impegnata anche nel 2010 con alcune iniziative basate sulla valorizzazione dell’ alimentazione del Mediterraneo/Mar Nero messa a confronto con i valori e i temi legati alla “dieta padana”.
Riproporremo la competizione culinaria: “Riscopriamo le ricette tradizionali della dieta mediterranea e dell’alimentazione del Mar Nero”, svoltasi quest’anno tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Verrà promosso un percorso eno-gastronomico itinerante con la collaborazione dei migliori ristoranti della nostra regione, per approfondire i temi dell’ arricchimento che le varie culture culinarie dell’area Mediterraneo/Mar Nero possono apportare nella realizzazione sinergica di pietanze nuove con ingredienti delle varie tradizioni popolari che integrino le nostre locali. Realizzeremo alcuni incontri presso le più importanti sedi universitarie del Veneto, con l’intento di esaminare l’aspetto scientifico della dieta mediterranea e dell’alimentazione del Mar Nero, sulla base quindi dell’apporto dei nutrienti essenziali ad un sano sviluppo fisico, per la creazione di modelli che possano garantire la sicurezza alimentare a tutte le popolazioni dell’area, con particolare attenzione a quelle meno “fortunate” in termini di disponibilità di risorse.

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