martedì 27 ottobre 2009

Report: Chagall e il Mediterraneo



Questo weekend sono stato alla mostra Chagall e il Mediterraneo a Palazzo Blu di Pisa e sono rimasto piacevolmente colpito dall’allestimento. La location è proprio in pieno del centro storico della città toscana, sulle sponde dell’Arno. Il palazzo è stato restaurato con criterio e presenta ambienti ariosi e luminosi. Il percorso espositivo è lungo e ben attrezzato dal punto di vista informativo. Ci sono opere di Chagall che non si sono viste molto in giro, se non altro perché facenti perlopiù parte di collezioni private.

Una frase scritta a caratteri cubitali accoglie lo spettatore poco dopo l’ingresso, è la citazione di un intervento critico di Lionello Venturi: “Chagall ha dato uno dei maggiori contributi alla realizzazione della libertà nell’arte”. La stessa libertà che trafigge il pittore russo a partire dal 1926, ai tempi della sua prima discesa nel Mediterraneo. Nizza e la Costa Azzurra, poi il soggiorno a Peira-Cava, sulle Alpi Marittime. Lentamente Chagall scopre l’autonomia a livello compositivo del colore e della luce e deicide di servirsene per dipingere.

Ne escono piccoli gioielli esposti in questa prima sezione della mostra. Litografie su carta finemente realizzate e poi disegni a pastello o acquarelli. Sono scorci delle città costiere francesi, ma soprattutto accenni a quella poetica che verrà. Donna con bouquet, Fidanzati nel cielo di Nizza, La coppia e il pesce. Quadri che sono poesie che parlano di solitudine, bellezza, colori del pubblico e del privato. A vederli da vicino viene da pensare che forse ogni amore ha un animale che lo protegge e in due si vola davvero sui cieli di Nizza.

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