mercoledì 21 ottobre 2009

FORUM MEDITERRANEO: CITTA' SI CANDIDANO A PROTAGONISTE

(dell'inviato Diego Minuti) (ANSAmed) - REGGIO CALABRIA - Le citta' del Mediterraneo si considerano una ricchezza e su questo vogliono costruire, per l'area, un futuro che deve essere contraddistinto da pace, rispetto delle diversita' e solidarieta' e, quindi, da prosperita'. Un obiettivo ambizioso, e di questo le citta' del Mediterraneo, riunitesi a Reggio Calabria per il loro primo meeting ufficiale, sono coscienti. Ma intendono proporsi come soggetti attivi di un confronto che deve avere, come altri interlocutori, gli Stati, ma anche le realta' culturali che si muovono sul territorio, dalle universita' alle associazioni. Le citta', su questo progetto, hanno approvato una ''Dichiarazione'', i cui primi firmatari sono il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, e quello di Rabat, Fathallah Oualalou. Un documento complesso, che tocca i vari punti di una ''vertenza'' complessiva che le citta' intendono avviare con chi, sino ad oggi, ha poco creduto in loro come possibile cinghia di trasmissione tra chi - Stato - legifera e governa e chi - cittadini - di questa attivita' e' chiamato a prendere atto. La ''Dichiarazione'', innanzitutto, impegna i firmatari a promuovere il dialogo interculturale e la cooperazione, ma, poi, ed e' questa la prima proposta fattibile, vuole contribuire alla istituzione di un'area euro-mediterranea in cui ci siano ''pace, stabilita' e sviluppo, basata sul principio della coesione economica, sociale e territoriali, in sintonia con gli obiettivi dell'Unione per il Mediterraneo''. Ma e' realistico pensare ad un raccordo con l'UpM, che si muove con grande difficolta' frenata nei suoi programmi da difficili situazioni di fatto (come gli strascichi politici sulla guerra di Gaza, l'operazione 'Piombo fuso' e le accuse contenute nel rapporto Goldstone a Israele e Hamas)? Lo stesso sindaco Scopelliti ha voluto essere realistico e vedere nell'UpM un battistrada al quale essere accanto e non certo da tentare di emulare. Ma queste considerazioni, ha aggiunto,non fanno scemare la fiducia nella nostra iniziativa e la possibilita' che essa riesca laddove altri, magari mossi da obiettivi piu' elevati, non hanno ancora avuto successo. Uno dei punti sui quali le citta' del Mediterraneo intendono lavorare assieme e' quello dell'attenzione allo sviluppo urbano che, e' stato ripetuto, costituisce un grande problema, anzi ''una sfida strategica per l'intera regione'' perche' da esso discende la possibilita' di creare una vasta rete di collegamento per le citta'. ''Un approccio comune allo sviluppo urbano - hanno detto i rappresentanti delle citta' - potrebbe ripristinare il ruolo strategico e geopolitico del Mediterraneo e implicare vantaggi reciproci pere entrambe le sponde, in quanto favorirebbe lo sviluppo, l'occupazione e il commercio in tutta la regione''. Nella dichiarazione c'e' anche una parte ''politica'' quando si rivendica al Mediterraneo un ruolo attivo nel favorire al cooperazione regionale tra le due Sponde. Un ruolo che ieri e' stato sottolineato dal sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, che ha chiesto a tutti i partner (quelli presenti a Reggio Calabria e quelli che hanno ritenuto di non potere ancora partecipare a un evento come questo) di trovare un comune percorso, perche' solo cosi' questa area potra' diventare prospera, perche' in pace. Le citta', per dimostrare di avere fretta, torneranno a riunirsi a breve: il prossimo appuntamento e' a Lisbona, nel gennaio del 2010. (ANSAmed).

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